La morte di Yahya Sinwar, leader di Hamas, è stata confermata da Israele dopo un bombardamento a Gaza: cresce la tensione in Medioriente.
Israele ha confermato la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar, ucciso in un bombardamento nella Striscia di Gaza.
Il corpo del capo politico di Hamas è stato trasportato in un laboratorio israeliano per l’identificazione tramite test del DNA.
Questo evento segna un punto di svolta nel conflitto israelo-palestinese e pone numerosi interrogativi sulle conseguenze per Hamas e per la regione nel suo complesso.
Il bombardamento e la morte di Yahya Sinwar
Yahya Sinwar, come riportato da Open, era diventato leader politico di Hamas nell’agosto scorso, succedendo a Ismail Haniyeh.
Secondo quanto riportato dai media israeliani e confermato da fonti militari, Sinwar è stato eliminato durante un’operazione mirata dell’IDF volta a colpire obiettivi di alto profilo all’interno della Striscia di Gaza.
Nel comunicato dell’esercito israeliano si legge: “Nell’edificio in cui sono stati eliminati i terroristi, non c’erano segni della presenza di ostaggi. Le forze che operano nell’area continuano ad operare con la necessaria cautela“.
L’operazione si inserisce in una più ampia offensiva di Israele, volta a disarticolare la leadership di Hamas e a indebolire le capacità operative del movimento, particolarmente attivo nella Striscia di Gaza.
Oltre al leader, altre due persone sono rimaste uccise nell’attacco, ma i dettagli sui loro ruoli all’interno dell’organizzazione non sono stati ancora resi noti.
Le conseguenze e dubbi su al-Houthi
La scomparsa di Sinwar, se confermata definitivamente dall’analisi del DNA, rappresenta un duro colpo per Hamas.
La sua eliminazione lascia un vuoto di potere all’interno di Hamas, e la successione potrebbe portare a tensioni interne.
Parallelamente si sono diffuse notizie di un bombardamento condotto dagli Stati Uniti a Saada che avrebbe colpito un tunnel dove si nascondeva Abdul-Malik al-Houthi, leader del movimento ribelle Houthi.